Nel mese di Novembre 2010, è venuto a mancare Mario Tapia, noto pittore e scultore cileno trapiantato in Italia da anni, ma legato da un amore indissolubile alla sua terra natale, che fu il soggetto prevalente delle sue splendide opere. Molti soci ASDA ebbero la fortuna di conoscerlo e alcuni di loro, frequentando la sua accademia serale di pittura, poterono approfondire molto la sua conoscenza e apprezzare le sue indiscusse doti di espertissimo e generoso insegnante, nonchè di valente artista e sensibile amico.
Qui di seguito vi postiamo il link del suo sito:http://www.mariotapia.it/
Al suo funerale eravamo tutti presenti e i più intimi hanno letto il loro commiato a questo Pittore-Maestro-Amico. Ve ne postiamo uno, scritto per il Maestro dalla socia e sua allieva Cristina Pagani che risulta significativo per inquadrare questa figura d'uomo-artista.
Caro Mario,
ci sono persone che piano piano ti entrano dentro e ti rimangono incollate al cuore e vivono con te per sempre fino all’ultimo battito.
Vivrai con me davanti ad ogni quadro, chissà cosa ne avresti detto, se ti sarebbe sembrato “orroroso” oppure no, e ogni volta che guarderò una tela bianca da “soluzionare” avrò mille domande da porti, alle quali avresti risposto, lo so, iniziando con un “depende…” per lasciarmi libera di scegliere la soluzione più congeniale, più personale, osservando curioso la mia scelta.
Vivrai con me quando vedo Mada che pur sentendosi quasi una tua figlia adottiva non è mai riuscita a darti del tu, o Elena che non finiva mai di stupirsi quando tiravi fuori nuovi colori dai nomi assurdi, verde ftalocianina, blu indantrene, tanto che ti prendevamo un po’ in giro sospettando che alcuni nomi te li inventassi, o Nunzio, ragioniere di giorno, che alla sera si trasformava in una sorta di Mr. Hyde e inventava con te installazioni incredibili e fantastiche e poi le risate stridule di Carla alle tue frecciatine e Giancarlo, il nostro candy-man, sempre pronto al saluto con il suo sacchettino di caramelle e la Ludo, amica di sempre, che impastava argilla con le sue grandi mani calde.
Mi rammaricavo pensando che tutto il tuo infinito patrimonio di conoscenze fosse andato perduto ma poi ho capito che hai lasciato un seme in ciascuno di noi, che hai distribuito generosamente com’era nella tua natura.
Ci hai dato lezione d’arte ma anche di vita, affrontando con coraggio questa terribile malattia, sempre con lo spirito battagliero di un vero combattente tra momenti di speranza e di terribile fragilità che ogni tanto ti leggevo negli occhi.
Vivrai con me ogni volta che guarderò un tramonto, la stessa luce dorata e rasserenante che accarezza le montagne e i tetti di certi tuoi villaggi andini o in certe notti di luna piena come ieri, sfacciatamente luminosa e bianca come quella dei tuoi notturni e ancora nella sorpresa di un arcobaleno, sintesi perfetta della moltitudine di colori delle tue foreste tropicali.
Mi sei venuto a trovare in sogno qualche notte fa, mi hai sorriso e strizzato l’occhio con uno sguardo rassicurante e complice che voleva dirmi – va tutto bene – e poi senza dire una parola ti sei allontanato, lasciandomi sveglia e insonne tanto la tua presenza era reale.
Non credo a questi segni, ma forse un po’ sì, me lo hai raccontato anche tu che esistono realtà che i nostri sensi non possono riconoscere, forse siamo solo pesci in un acquario, non posso sapere con certezza dove sei adesso ma mi piace immaginarti come una stella danzante, pura luce ed energia, che disegna all’infinito incredibili firmamenti nello spazio.
Hola mi amigo Cristina Pagani
Fra i soci ASDA, forse io sono quella che meno ha avuto modo di godere delle molte qualità del maestro per essere entrata tardi nella sua cerchia di conoscenze. E' certo che per quel poco che ho potuto apprezzare di lui, ho avuto subito l'impressione che fosse una persona veramente speciale, sia dal punto di vista "umano" che "artistico".
RispondiEliminaNadia
lettera a Mario , maestro d'arte e di vita
RispondiEliminaCaro Mario ,
lasciami immaginare che queste poche righe e brevi pensieri , anziche' in un freddo sito telematico , ti giungano direttamente come se fossimo ancora nel tuo studio in amichevole conversare.
Il tuo studio..... che rapppresentava per noi un punto di riferimento , un luogo ove ogni volta trovavamo un parere , un consiglio e non solo sull'arte di dipengere o plasmare la creta,ma anche lezioni di vita .Un luogo ove i tuoi giudizi a volte intervallati da silenzi prolungati e discreti (sinonimo di non perfette nostre esecuzioni) ei tuoi consigli riuscivano a ridare vita ai nostri quadri.
Tu ci hai insegnato non solo a dipingere o creare piccole opere d'arte ma anche come si affronta la vita.
C'e' stato di grande esempio il modo in cui hai affronatato il tuo male... eravamo tutti consapevoli della battaglia che stavi combattendo ma , in fondo speravamo in un miracolo , un improvviso miglioramento , una guarigione inaspettata che ti avrebbe riportato tra noi.
Purtroppo così non e' stato e ti posso confessare che a distanza di tanti mesi ,
il dolore per la tua dipartita non solo non si e' spento ma e' rimasto immutato come il giorno della funzione funebre .
Ah ......dimenticavo ......scusami ancora se in quel giorno ,di fronte a tanta gente riconoscente per quello che avevi fatto e lasciato , non sono riuscito ad esternare la mia stima per te e per il tuo operato ma il dolore e la commozione mi hanno totalmente bloccato .
Mario , certamente ora sarai intento. a dipengere i tuoi quadri , con quei colori e quelle luci che solamente tu riuscivi a creare,
ma quando hai un minuto di tempo dai un'occhiata ancora ai miei quadri .... ne ho ancora tanto di bisogno.
Con un grandissimo affetto e stima
Adolfo