martedì 21 aprile 2015

Réportage fotografico mostra "ASDA espone" presso spazio 1 di Circuiti Dinamici - Milano

Domenica 19 aprile 2015 si è tenuta l'inaugurazione della mostra ASDA in oggetto.  Buono sia l'afflusso di pubblico, sia il consenso dello stesso.  Qui di seguito il réportage fotografico preceduto da una nota critica della dott.ssa Sonia Patrizia Catena che ha presentato la mostra.

ASDA (Associazione San Donato Arte) espone

Testo critico della dott.ssa Sonia Patrizia Catena (nella foto mentre presenta)
 L'Associazione ASDA San Donato presenta a Circuiti Dinamici tredici artisti, caratterizzati da una varietà di linguaggi, stili e ricerche artistiche differenti.  Opere che in un primo istante possono sembrare difformi hanno in realtà un filo conduttore, un racconto comune da narrare.
Si parte dalla "classica" natura morta, da still life contemporanei che hanno ancora dentro di sé della vita.  Una vitalità data dal colore delle nuance algide, lilla e turchesi che esprimono grande emotività e delicatezza.  In Maria Guadalupe Fernandez i pigmenti si annacquano rimanendo leggeri, si stratificano in velature sottili quasi trasparenti.  Una natura diafana la troviamo anche in Tiziana Monti dove la luce crea effetti chiaroscurali sfuocati, poco nitidi che sembrano arrestare il tempo, ponendo i fiori in uno spazio irreale.  L'astrazione si coglie in Ornella Previati, in cui i gruizzi di colore esplodono in un momento, infrangendosi sulla tela e sbocciando sulla superficie.  Una natura che diviene, invece, paesaggio si ha con Giancarlo Garolfi dove lo specchio dell'acqua riflette e doppia quella presenza imponente della montagna che chiude la nostra vista e blocca il punto di vista incorniciandolo in limiti ben definiti.  La natura animale è rappresentata e "imbalsamata" da Luigi Baioni, in cui il germano reale rappresentato nella sua tridimensionalità è appeso a un filo precario come instabile è la vita.
Le persone si manifestano nella ricerca di quattro artisti, in Alessandra Chiesa lo sguardo è nascosto, il corpo ripiegato in se stesso, dinanzi a sé i precursori dell'esistenzialismo, rimarcando quel senso di riflessione e solitudine dell'io dinnanzi al mondo.  Un'esistenza incerta, come quella del frutto alla sommità della cultura.  In Ludovica Maria Tavazzi la donna appare di spalle e come una sfinge rivolge l'attenzione alle piramidi.  Il corpo dai colori terrosi e caldi si contrappone ai toni freddi del paesaggio circostante, ogni elemento enfatizza l'atmosfera di mistero e di simbologia arcaica.  In ognuna di queste pitture non c'è un'identità precisa, ma solo solitudine e distanza come nelle opere di Nunzio Nappi e Umberto Piattelli ove è rappresentata la moltitudine brulicante, indefinita delle masse.  Momenti di vita, differenti e lontani, in Nappi è raffigurato un epidosio tragico della nostra storia contemporanea, quello dei flussi migratori di Lampedusa, mentre in Piattelli ritroviamo attimi serali in un caffé, punto d'incontro e citazione de "La terasse du café, la nuit" di Van Gogh e della sua epoca.  Anche qui non troviamo precise identità, ma piccole sagome, elementi di un paesaggio che animano lo scenario.
Persone e natura si incontrano e si incrociano come in una modificazione genetica, visioni surreali, oniriche e grafiche in Mariano Bellarosa e Nadia Visconti.
Una pop art quella di Bellarosa che incontra il linguaggio grafico della street art di Keith Haring, così come il linguaggio grafico e pubblicitario si lega ad uno sfondo "naturale" che cita le ambientazioni del pittore Henri Rousseau su cui si staglia la Venere del Botticelli.
In Visconti le immagini sono surreali, la natura si modifica e trasforma, il segno grafico e pulito delinea dei fiori e una farfalla, simbolo di una bellezza che sfiorisce, da cui spuntano il ritratto di un uomo e di una donna.  Mater natura bella e terrificante al medesimo tempo.
Infine scorgiamo assenza di natura e di esseri umani, nessun crossover o incontro, solo la "solitudine" del colore, delle masse cromatiche, dei grumi materici.  Tonalità forti si scontrano creando vaste aree "elettriche" in Sara Coluccia e in Adolfo Sivori.  Grande forza e tensione è espressa in questa astrazione della realtà comune, in cui solo il colore parla, risultato estremo della ricerca artistica di questi due pittori.  Le tinte suggeriscono emozioni, parole e soggetti, il tema non ha bisogno di figure per esprimersi ma accarezza la nostra anima e il nostro sguardo, eccitando la nostra pupilla nel seguire le pennellate e i gesti che hanno lasciato traccia di un umano sentire.

ED ECCO LE OPERE

 Ludovica Tavazzi Maria

Scultura di Ludovica Tavazzi Maria

Maria Guadalupe Fernandez Quarti

Sara Coluccia

Umberto Piattelli

Nadia Visconti

Nadia Visconti

Ornella Previati

Tiziana Monti
Tiziana Monti

Adolfo Sivori
Adolfo Sivori

Mariano Bellarosa

Mariano Bellarosa

Alessandra Chiesa 

Alessandra Chiesa


Luigi Baioni
Luigi Baioni

Nunzio Nappi

Nadia Visconti

Scultura di Luigi Baioni





 I nostri soci ALESSANDRA CHIESA, LUIGI BAIONI e NADIA VISCONTI





Tutti assorti ad ascoltare la dott.ssa Catena

La mostra resterà aperta fino al 15 maggio 2015 tutti i giovedì, venerdì e sabato dalle 17 alle 19.

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