giovedì 14 aprile 2011

I mosaici del socio ERMENEGILDO NOVA

NOVA è il nostro mosaicista.  Ci racconta: "Visitando vari mercatini nei paesi, trovai  un libro che parlava  di come nel medioevo costruivano i mosaici.  La cosa mi incuriosì.
Allora andai a visitare delle abazie a Ravenna, così incominciai  la sfida con me stesso, ovvero se sarei stato in grado di farli anche io.
Il primo lavoro fu  costruire su un tavolo rotondo una rosa dei venti, poi un murale del fiume Nilo con le sue piramidi, usando delle piastrelle di scarto e proseguii con varie sperimentazioni di altri materiali".
Due parole sul mosaico:
Il mosaico è una composizione pittorica ottenuta mediante l'utilizzo di frammenti di materiali (tessere) di diversa natura e colore (pietre, vetro, conchiglie), che può essere decorata con oro e pietre preziose
Non è facile stabilire con precisione l'origine del mosaico: l'uomo ha da sempre manifestato una naturale inclinazione a decorare suppellettili o architetture, utilizzando sia pigmenti sia pietruzze già colorate dalla natura stessa.


Lo stesso termine mosaico è di origine incerta: alcuni lo fanno derivare dal greco µουσαικόν (musaikòn), "opera paziente degna delle Muse"; in latino veniva chiamato opus musivum, cioè "opera delle Muse" oppure "rivestimento applicato alle grotte dedicate alle Muse stesse". Il richiamo alle Muse è dovuto all'usanza degli antichi romani di costruire, nei giardini delle ville, grotte e anfratti dedicati alle Ninfe (ninpheum) o Muse (musaeum), decorandone le pareti con sassi e conchiglie. Quindi musaeum o musivum indica la grotta e opus musaeum o opus musivum indica il tipo di decorazione murale. In seguito si affermò l'uso dell'aggettivo musaicus ad indicare l'opera musiva.


Potrebbe derivare anche dall'arabo muzauwaq, che significa "decorazione". C'è chi, invece, vi ha visto la radice di un vocabolo semita, soprattutto quando la parola viene usata come aggettivo, che potrebbe legarsi al termine "Mosè", quindi "pertinente a Mosè".


Sono state indicate anche altre locuzioni, quali musium che significa esprimere qualcosa con diversi colori, oppure museos nel senso di elegante. Le ipotesi però sono molte e nessuna sembra avere titoli sufficienti per prevalere sulle altre.


Le tessere erano chiamate in greco ἀβακίσκοι (abakìskoi), quadrelli (da ἄβαξ (àbax), tavoletta), mentre in latino abaculi, tesserae, tessellae.



3 commenti:

  1. Il mosaico l'ho fatto per un periodo a scuola, ci vuole taaaanto spazio, ma mi piace molto! Ciao, Arianna

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  2. Sono mosaici molto belli per originalità e colori.

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  3. Non è una tecnica facilissima, ma trovo che sia molto significativa dal punto di vista artistico e storico culturale.
    Complimenti all'artista ed a tutti i soci per il blog che trovo molto valido.
    ciaooo a tutti

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